Quanto dura un impianto fotovoltaico?
Alcuni dicono 20 anni, altri invece sostengono molto di più. Chiariamo alcuni aspetti fondamentali sulla durata e l’efficienza dei pannelli solari
Negli ultimi decenni l'energia solare si è affermata come una delle principali fonti di energia rinnovabile al mondo. I rincari astronomici delle bollette stanno spingendo sempre più famiglie a sfruttare i pannelli solari per riscaldare l’acqua e convertire la luce solare in energia elettrica.
Una delle domande più frequenti è: quanto dura un impianto fotovoltaico? In questo articolo parleremo dei pannelli, dell’inverter e (nel caso di un impianto autosufficiente) delle batterie.
Quanto dura un impianto fotovoltaico?
Una risposta secca a questa domanda non si può fornire. In generale, la maggior parte dei produttori di moduli fotovoltaici offre una garanzia di prodotto di almeno 25 anni. Se però si va a guardare l’impianto fotovoltaico da 180 kW installato nell’isola di Vulcano (alle Eolie) quasi quaranta anni fa, nel 1984, si capisce che la durata effettiva può essere molto maggiore.
L’efficienza dei pannelli fotovoltaici diminuisce, anno dopo anno, di una percentuale compresa tra lo 0,5% e il 2% all'anno. Questa diminuzione dipende da fattori come la qualità del prodotto, la temperatura ambiente, l'esposizione ai raggi solari e la manutenzione dell'impianto.
Ad esempio, gli impianti installati in zone con clima caldo e secco tendono ad avere una durata inferiore rispetto a quelli installati in zone con clima temperato o freddo.
La qualità dei componenti è uno dei fattori chiave nella determinazione della durata degli impianti fotovoltaici. I moduli fotovoltaici sono composti da celle solari, diodi, cavi e altri componenti elettronici. La qualità dei materiali utilizzati nella produzione dei componenti è importante per garantire la durata degli impianti. I moduli di alta qualità sono progettati per resistere alle intemperie, come la pioggia, la grandine (alcuni sopportano anche chicchi di 2 cm di diametro), la neve, il vento e le tempeste di sabbia.
La durata degli impianti fotovoltaici dipende anche dalla tecnologia utilizzata. Quelle più recenti sono in grado di produrre energia in modo più efficiente e durare più a lungo rispetto alle tecnologie più vecchie. I moduli fotovoltaici a film sottile, che utilizzano materiali come il silicio amorfo, generalmente costano meno ma hanno anche cali di rendimento più marcati (dell’1,5% circa l’anno) rispetto a quelli in silicio cristallino, che si degradano di appena lo 0,7% annuo.
La manutenzione regolare è un'altra chiave per garantire la durata degli impianti fotovoltaici. La manutenzione può includere la pulizia dei moduli fotovoltaici per rimuovere la polvere e altri detriti, la verifica della tensione delle (eventuali) batterie e il controllo dei sistemi di connessione elettrica. In questo modo si possono identificare per tempo i problemi e prevenire danni maggiori. Inoltre, le attività di manutenzione possono aiutare a migliorare l'efficienza degli impianti e prolungarne la durata.
Anche le condizioni ambientali sono importanti per la durata degli impianti fotovoltaici. Quelli installati in aree geografiche marittime, ad esempio, possono risentire negativamente della salinità dell’aria, che a lungo andare può avere un effetto corrosivo. Per non parlare di quelle zone con presenza di polveri sottili superiori alla media, che possono influire anch’esse sul buon funzionamento e la durata a lungo termine dei pannelli. Anche le radiazioni solari molto intense sottopongono a stress termico i componenti.
Cos’è, a cosa serve e quanto dura l’inverter di un impianto fotovoltaico?
I pannelli solari possono generare corrente continua (DC), ma gli elettrodomestici funzionano con la corrente alternata (AC). Per questo motivo, in un impianto fotovoltaico si rende necessaria la presenza di un dispositivo chiamato inverter, che provvede a effettuare la conversione da corrente continua ad alternata.
L'inverter controlla anche la tensione e la frequenza dell'energia elettrica prodotta, oltre alle prestazioni dell’impianto, e gestisce la connessione dell’impianto stesso alla rete elettrica.
La durata di questo componente fondamentale dell’impianto fotovoltaico dipende sia dalla qualità del prodotto, che dalle condizioni ambientali (esposizione al sole, temperatura, umidità etc.) in cui viene utilizzato. Si può parlare di 10/15 anni, ma alcuni modelli di qualità si spingono a 20/25 o più.
A cosa servono e quanto durano le batterie di un impianto fotovoltaico?
Un impianto fotovoltaico produce energia elettrica fino a quando riceve la luce solare. Per avere energia anche di notte, o quando piove o nevica, quindi, sono necessarie delle batterie che la possano immagazzinare.
La presenza delle batterie è fondamentale nei cosiddetti impianti “off-grid”, non collegati alla rete elettrica nazionale, e del tutto autosufficienti.
Quanto durano, nel tempo, le batterie di un impianto fotovoltaico? Dipende dal tipo di batterie utilizzate e dalle condizioni di utilizzo.
Le batterie più comuni sono quelle al piombo-acido e al litio. Le batterie al piombo-acido sono le più economiche, ma hanno una durata più breve rispetto alle batterie al litio. In media, le batterie al piombo-acido durano da 3 a 5 anni, mentre quelle al litio possono durare da 5 a 15 anni.
Come eseguire la manutenzione dei pannelli solari?
La manutenzione dei pannelli solari è un'attività importante per assicurare il funzionamento efficace e la durata di un impianto fotovoltaico o solare termico (qui le differenze tra le due tipologie).
Ecco alcuni passaggi che è consigliabile seguire periodicamente:
1) Pulizia dei pannelli: è importante mantenere puliti i pannelli solari per massimizzare l'efficienza. Rimuovere le foglie, la polvere e altri detriti che si accumulano sulla superficie dei pannelli utilizzando acqua e un detergente delicato. Evitare l'uso di prodotti chimici aggressivi o di spazzole dure che possono danneggiarne la superficie.
2) Ispezione della struttura portante: verificare regolarmente la struttura portante dell'impianto per assicurarsi che sia in buone condizioni e che non ci siano parti rotte o corrose.
E nel caso si avesse solo un impianto solare termico:
3) Controllo del fluido termovettore: verificare il livello del fluido termovettore e controllare se è necessario aggiungere ulteriore liquido. Verificare che il fluido sia pulito e privo di contaminanti.
4) Verificare il funzionamento del sistema di controllo per assicurarsi che tutti i sensori, i termostati e le valvole funzionino correttamente.
5) Verificare regolarmente lo stato delle connessioni elettriche e idrauliche in modo da assicurare che non ci siano perdite d'acqua o di energia.
La manutenzione dei pannelli solari si dovrebbe fare almeno una volta all'anno, preferibilmente prima dell'inizio della stagione di utilizzo dell'impianto. In caso di dubbi o problemi, è sempre meglio rivolgersi ad un tecnico specializzato.
Bolletta pesante? Meglio cambiare fornitore
Che abbiate installato un semplice impianto con pannelli solari per l’acqua sanitaria, o un impianto con pannelli fotovoltaici privo di batterie, dovrete comunque appoggiarvi alla rete elettrica nazionale per usufruire dell’energia che per forza di cose (di notte, o a causa di eventi atmosferici) non riuscirete a produrre.
Come ridurre ulteriormente il costo delle bollette, quindi? Una soluzione può consistere nel cambiare fornitore di luce e gas. Il motivo? Con buona probabilità le tariffe che vi stanno praticando sono troppo alte rispetto a ciò che si può trovare sul mercato libero.
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