Condizionatori portatili senza tubo esterno, come funzionano e come sceglierli

Si possono spostare ovunque e consumano poco. Ma quanto rinfrescano davvero? Facciamo chiarezza

condizionatori portatili senza tubo

Il clima sempre più estremo sta spingendo anche i più riluttanti a dotarsi di qualche sistema per raffrescare l’aria che vada al di là del semplice ventilatore. Chi non intende installare, per i costi o per l’ingombro, un vero e proprio condizionatore fisso a parete, o un sistema fan coil, o ancora un impianto di raffrescamento a pavimento, si orienta verso i condizionatori portatili, che si dividono tra quelli dotati di tubo e quelli senza tubo.

In questo articolo parleremo proprio dei condizionatori portatili senza tubo, per capire se sono una alternativa valida, e se consentono di risparmiare, rispetto a sistemi di raffrescamento più complessi.

 

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Condizionatori portatili senza tubo, come funzionano

I condizionatori portatili privi di tubo vengono chiamati anche (più correttamente) raffrescatori ad acqua (o raffrescatori portatili evaporativi), proprio perché è attraverso l’acqua fredda che si diminuisce la temperatura ambientale.

Come? In parole povere, l’aria calda della stanza in cui viene posizionato il condizionatore entra nell’apparecchio, viene filtrata e quindi raffrescata vaporizzando l’acqua contenuta in una vaschetta ed espellendola mediante una ventola.

Il raffrescamento che si ottiene con questo tipo di “condizionatori” senza nessun tubo di scarico è relativamente modesto. E’ per questo che molte case produttrici aggiungono un vano interno in cui sistemare dei “siberini” (tavolette di ghiaccio per il freezer) che aumentano la sensazione di fresco. Che può, comunque essere ulteriormente incrementata mettendo al massimo la ventola.

In questo modo, però, aumenta anche la rumorosità dell’apparecchio.

Vantaggi e svantaggi dei raffrescatori portatili senza tubo

Il primo è, ovviamente, la assenza di un fastidioso tubo di scarico. Di conseguenza, gli apparecchi si possono comodamente spostare da una stanza all’altra anche se priva di finestre;

Nessuna installazione: e quindi nessun muro da rompere per far passare tubazioni, niente certificazioni e permessi;

Non sfruttano gas refrigeranti come l’R32 presente nelle pompe di calore, ma utilizzano semplicemente un mix di acqua e ghiaccio;

In commercio esistono anche modelli multifunzione dotati di umidizzatore e ionizzatore;

La manutenzione, non essendo montati a muro, è estremamente semplice: i filtri (da pulire più spesso rispetto a quelli di uno split) si estraggono in un attimo;

I prezzi sono molto convenienti, si parte da una 50ina di euro per i modelli più semplici;

Il consumo energetico? Ridottissimo, siamo sull’ordine delle poche decine di Watt (50/70 circa).

Purtroppo, un raffrescatore portatile (detto anche climatizzatore evaporativo) ha anche qualche  svantaggio.

Il primo è la scarsa efficienza: non è concepito tanto per abbassare la temperatura della stanza in cui è posizionato, quanto per avere una sensazione di comfort termico e di sollievo.

Il secondo è che, se la ventola viene impostata al massimo, la rumorosità può essere considerevole.

Il terzo è che l’acqua del serbatoio dura poche ore, quindi dev’essere ricaricata spesso.

 

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L’equivoco tra condizionatori portatili e raffrescatori senza tubo

Chiariamo un aspetto: la definizione “condizionatori portatili senza tubo” non è corretta. I condizionatori portatili devono necessariamente avere un tubo, sia per l’espulsione dell’aria calda, sia per lo scarico della condensa.

Un condizionatore vero e proprio può anche essere privo di tubo di scarico, ma per poter espellere l’aria calda dovrebbe essere addossato a una parete sulla quale è già stato praticato un foro. In questo modo sarebbe, sì, privo di tubo, ma non sarebbe più portatile e quindi diventerebbe un comune condizionatore fisso.

Alcuni modelli di condizionatori sono privi di tubo perché funzionano tramite un condensatore interno ad acqua. Anche in quel caso, però, non si possono spostare perché richiedono un allacciamento alla rete idrica.

Gli apparecchi portatili che allo stesso tempo sono privi di tubo di scarico vengono chiamati, come abbiamo già accennato, “raffrescatori”. Nei raffrescatori ad acqua il tubo è superfluo perché lo scambio tra aria e acqua avviene facendo evaporare l’acqua immessa nel serbatoio dell’apparecchio. Il calore di troppo, invece di essere convogliato attraverso un tubo, va nell’acqua che evapora.

Come scegliere un condizionatore portatile senza tubo

Queste sono le caratteristiche a cui prestare attenzione quando si intende acquistare un raffrescatore senza tubo:

  • - Dimensioni e peso: dato che sono apparecchi che probabilmente verranno spostati spesso dalla loro posizione originaria, non fosse altro per raffrescare zone diverse di una stanza piuttosto che di un’altra, il peso ha una discreta importanza;
  • - Il serbatoio dell’acqua: maggiore è la capacità, meno spesso si dovrà ricaricare. Il prezzo aumenta di conseguenza però;
  • - Portata dell’aria: si esprime in m3/h, e indica il volume d’aria gestibile in un’ora dall’apparecchiatura. Più alto è il valore, maggiore sarà l’effetto di raffrescamento;
  • - Filtro dell’aria: è fondamentale per far sì che l’aria in uscita sia sempre priva di allergeni che potrebbero causare problemi respiratori;
  • - Ionizzatore integrato: fa da complemento al filtro dell’aria ed è molto utile, soprattutto per chi soffre di asma e allergie, perché contribuisce a “purificare” l’aria
  • - Umidificazione: utile solo in caso di aria particolarmente secca, non è di certo una funzione da attivare in - giornate già con umidità soffocante
  • - Rumorosità: è una funzione importante soprattutto se il raffrescatore viene sistemato in una camera da letto. Alcuni modelli sono sensibilmente rumorosi, ed è fondamentale scegliere un apparecchio con un valore in dB più basso possibile

 

Come risparmiare ulteriormente anche se il raffrescatore consuma poco

Abbiamo già accennato ai consumi dei raffrescatori senza tubo. Nonostante siano molto modesti (nell’ordine di poche decine di Watt), questo tipo di apparecchi deve restare in funzione per molte ore ogni giorno. E quindi, consumare un discreto quantitativo di energia elettrica.

Cosa fare per avere una bolletta più leggera possibile, quindi? La risposta è cambiare fornitore di energia.

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