Tutti i modi per produrre energia elettrica in casa

Pannelli solari? Certo, ma non solo. Ci sono anche altri sistemi, come le turbine eoliche e gli impianti di cogenerazione

Come produrre energia elettrica in casa

Oltre che per abbassare drasticamente i costi delle bollette, una famiglia può pensare di produrre energia in proprio anche per ridurre la propria “impronta ambientale”, ovvero diminuire l’impatto negativo che le nostre azioni e/o i nostri consumi possono avere sul nostro pianeta, e contribuire a raggiungere l’obiettivo “zero combustibili fossili” entro il 2050.

In questo articolo ci occuperemo di tutte le modalità per produrre energia in casa. Dalle più conosciute a quelle più insolite.

 

Due mosse per tagliare drasticamente i costi delle bollette: 1) produci in casa quasi tutta l'energia che ti serve e 2) per il resto, risparmia passando a un altro fornitore di luce e gas. La migliore tariffa la trovi GRATIS parlandone con i consulenti di Tiscali Tagliacosti!

 

Pannelli solari, il sistema più conosciuto per autoprodurre energia

Ad oggi, mettere pannelli solari sul tetto è il metodo più noto, e più efficiente, per produrre energia in una abitazione privata.

L’espressione “pannelli solari” è un po’ generica: ricomprende sia quelli deputati a produrre acqua calda, e riscaldare la casa, che quelli per la produzione di energia elettrica.

In un impianto solare termico i raggi solari vengono catturati dai pannelli, dove un fluido viene riscaldato e trasportato verso un serbatoio di accumulo. L’acqua calda in esso presente può essere impiegata per usi sanitari o per essere usata con una caldaia per alimentare il sistema di riscaldamento della casa.

Il fotovoltaico, invece, produce energia elettrica e può essere connesso alla rete elettrica locale (in questo modo l’energia prodotta in eccesso rispetto ai consumi familiari può essere venduta alla rete) oppure reso del tutto indipendente tramite delle batterie, che permettono di avere sempre energia anche in condizioni climatiche difficili o di notte.

Sulle differenze tra pannelli solari termici e impianti fotovoltaici è disponibile un approfondimento, dove si analizzano anche i casi in cui conviene installare (o no) un impianto fotovoltaico, una stima dei costi previsti e gi incentivi fiscali.

Un’altra soluzione, economica ma che non consente di risparmiare molto sulla bolletta perché l’energia prodotta è modesta, è data dai pannelli solari da balcone, ai quali abbiamo dedicato un articolo.

L’ideale, per avere una bolletta più leggera, è cambiare fornitore di luce e gas. Nel mercato libero, però, sono presenti decine di operatori, con tariffe molto diverse tra loro e spesso di non facile comprensione.

Come ci si può orientare, quindi, se non si è del mestiere? Semplice: basta rivolgersi a un comparatore di tariffe come Tiscali Tagliacosti. Un consulente potrà offrire, gratuitamente e senza impegno, una analisi delle migliori offerte, in base ai consumi annui e alle esigenze della propria famiglia.

Tegole fotovoltaiche, quando anche l’estetica è importante

Esistono dei casi in cui non è possibile montare un impianto fotovoltaico per vincoli architettonici e paesaggistici. Pensiamo ai centri storici di alcune città come Venezia, dove non si possono installare pannelli solari sugli edifici visibili dai canali, o di Roma, dove i pannelli si possono installare solo se non modificano l’aspetto storico dei tetti o delle facciate.

Una possibile alternativa per avere comunque i benefici del fotovoltaico può essere quella di montare delle comuni tegole fotovoltaiche che incorporano dei piccoli pannelli che riescono a catturare l’energia solare, rispettando al tempo stesso l’estetica degli edifici e non contravvenendo alle normative locali.

Le tegole fotovoltaiche sono generalmente fatte di silicio, ma il mercato offre anche soluzioni in policarbonato, in ceramica o trasparenti (le più richieste dal punto di vista estetico, anche se la loro efficienza energetica è inferiore rispetto alle altre).

A questo indirizzo è disponibile un articolo che analizza anche le detrazioni, oltre ai pro e i contro, riguardanti le tegole fotovoltaiche.

Tende fotovoltaiche, energia e flessibilità

Anche in questo caso, come per le tegole, ci troviamo davanti a un metodo per produrre energia elettrica salvaguardando al tempo stesso l’aspetto estetico. Le tende fotovoltaiche altro non sono che dei pannelli solari flessibili che, oltre a catturare la luce del sole trasformandola in energia elettrica, contribuiscono alla ombreggiatura di porticati, balconi e verande.

L’energia prodotta non è moltissima (qualche centinaio di W), ma tutto dipende dalle dimensioni della tenda. Anche per le tende fotovoltaiche si può ricorrere agli incentivi fiscali.

Eolico domestico, una alternativa meno praticabile rispetto ai pannelli

Per chi si stesse chiedendo se fosse possibile produrre energia elettrica in casa grazie alla forza del vento, la risposta è affermativa.

Innanzitutto è necessario fare una distinzione tra impianti eolici ad asse orizzontale (sono quelli che si vedono per strada, e sono impiegati nei parchi eolici offshore – in mare – o onshore, installati soprattutto su alture) e verticale, quelli usati prevalentemente in ambito domestico.

Rispetto ai fotovoltaici, che richiedono solo un orientamento a sud e una corretta inclinazione dei pannelli, gli impianti eolici domestici devono essere installati in una abitazione situata in una zona ventosa. Per la precisione, dove ci siano almeno 20 km/h in media nel corso dell’anno. 

I costi di installazione di un impianto eolico domestico sono molto variabili, e dipendono dai kW installati (più sono e minore è il costo per kW), dai materiali utilizzati (una turbina può costare qualche centinaio di euro o anche qualche migliaio, poi ci sono gli altri componenti come l’inverter, la base di sostegno etc.) e dai costi di manutenzione. Come parziale compensazione di questi costi ci sono le eventuali agevolazioni fiscali e le entrate derivanti dalla rivendita dell’energia prodotta in eccesso.

Per una abitazione si parla, più correttamente, di impianti minieolici o addirittura microeolici. I primi arrivano sino a 20 kW, mentre il microeolico, sino a 500 Watt, è più adatto ad alimentare piccoli impianti (per servire, ad esempio, le esigenze di un camper).

Un impianto da 5 kW posto in un punto dove il vento è in media di 20 km/h può produrre fino a 9000 kWh l’anno. E’ una resa interessante, dato che il consumo annuo medio di una famiglia italiana si aggira fra i 3000 e i 4000 kWh.

Ci sono però alcuni svantaggi che frenano la sua diffusione rispetto ai pannelli solari: lo spazio occupato dalle turbine, la difficoltà di prevedere la forza del vento e il rumore delle pale.

Cogenerazione domestica

Si tratta di un sistema per produrre sia energia elettrica che calore sfruttando una sola fonte di energia, come il gas naturale, il GPL o le biomasse.

Per avere una idea di come funziona, si può pensare a una caldaia combinata con un generatore elettrico. Il calore generato dalla caldaia riscalda sia l’acqua che la casa, e l’energia elettrica prodotta viene usata in casa o immessa in rete (proprio come accade con il fotovoltaico).

I vantaggi sono dati da una migliore resa energetica, con il conseguente risparmio, rispetto alle produzioni separate di energia e di calore, una maggiore indipendenza energetica e anche un beneficio per l’ambiente dato dal minor rilascio di emissioni inquinanti.

Gli svantaggi sono dati, innanzitutto, dal costo. Nonostante gli incentivi di cui si può usufruire, l’investimento per un impianto di cogenerazione domestica può essere molto costoso: per avere un’idea, dai 15.000 € in su. Inoltre, l’installazione richiede un certo spazio. Ed è indispensabile, per un corretto funzionamento, una manutenzione effettuata a cadenze regolari. 

Altri modi per autoprodurre energia elettrica in casa

Esistono poi degli altri metodi per autoprodurre energia elettrica in casa, rivolti più che altro a chi possiede una casa indipendente in campagna.

Tra questi, l’installazione di una turbina idroelettrica per convertire in energia il flusso di una fonte d’acqua. Che ovviamente deve essere disponibile nelle vicinanze dell’abitazione. Il tutto previa autorizzazione amministrativa per lo sfruttamento del corso d’acqua.

Oppure, si può optare per lo sfruttamento della geotermia. Ovvero, perforare un pozzo geotermico e installare una pompa di calore.

Il modo definitivo per risparmiare sulle bollette

Tutti i metodi alternativi per generare autonomamente energia elettrica domestica non consentono (a meno che non ci si doti di costosi sistemi di accumulo) una totale indipendenza dalla rete elettrica nazionale.

Per questo motivo è indispensabile appoggiarsi sempre a un fornitore di luce e gas che sia affidabile e al tempo stesso conveniente. 

Per evitare di commettere errori, e scegliere un’offerta più consona possibile alle esigenze di consumo familiari, ci si può affidare gratuitamente ai consulenti di Tiscali Tagliacosti. Come? Compilando in un minuto un semplicissimo modulo.