4 cose che non sapevi su Messina

La nostra connessione FTTH fino a 1000 Mega è anche nella città dello Stretto

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Cresce la copertura di Tiscali UltraInternet Fibra: la nostra connessione veloce fino a 1000 Mega con tecnologia Fiber To The Home è già in più di 40 comuni italiani e punta a coprirne molti altri entro il 2019. Oggi il nostro viaggio in Italia ci riporta in Sicilia, dove scopriamo alcune curiosità sulla città dello Stretto, ora coperta dalla Fibra Tiscali. Vi raccontiamo 4 cose che non sapete su Messina!

 

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Lo Stretto su cui affaccia la città è teatro di miti e leggende: anticamente si diceva fosse funestato dalla presenza del mostro a sei teste Scilla e della dea Cariddi, che generava vortici letali nell’acqua dello specchio di mare. I vortici effettivamente esistono ma sono generati dalla sismicità della zona. Sismicità che, nel 1908 distrusse il 90% della città e fece oltre 90mila vittime, tra esse la famiglia dello storico Gaetano Salvemini, che nel terremoto perse la moglie, i cinque figli e la sorella, e lo scultore Gaetano Russo.

Quest’ultimo era l’autore del monumento a Cristoforo Colombo, una statua su colonna marmorea alta 20 metri che fu collocata a New York City, in Columbus Circle, in occasione del 400° anniversario della scoperta dell'America (1892). A Russo si devono anche i bassorilievi della facciata del Policlinico “Umberto I”, a Roma.

Messina è spesso detta ‘la città con due cattedrali’, una cristiana e una di rito italo-greco: la Basilica Cattedrale Protometropolitana di Santa Maria Assunta, che vanta un organo con 16000 canne (secondo solo a quello del duomo di Milano) e l'orologio astronomico (nel campanile) più grande del mondo, e la Concattedrale del Santissimo Salvatore, un tempo sede dell'archimandrita, il vescovo greco.

Una leggenda legata alla nascita della città vede protagonista Mata, la bellissima figlia del re Cosimo II, che nel 970 d.C. fece innamorare di sé un invasore saraceno chiamato Hassan Ibn-Hammar. Costui, di fronte al rifiuto della ragazza, razziò e saccheggiò la regione senza sosta promettendo di continuare finché Mata non avesse accettato il suo volere. Ma Mata continuò a rifiutare la sua corte, dichiarando anzi di essere pronta a morire pur di non sposarlo. Tale dimostrazione di integrità e di fede colpì profondamente il saraceno, che si pentì, convertendosi al Cristianesimo, e dedicò da quel momento la sua vita a opere di bene. Battezzato col nome di Grifone, conquistò infine l’amore di Mata e con essa si narra che fondò la città di Messina.